mercoledì 2 gennaio 2013

Il Kirghizistan all'ultimo blocca i contatti

Il caso

Carte fantasma e denunce
Intrigo internazionale divide genitori e 19 bimbi

Il Kirghizistan all'ultimo blocca i contatti. «L'airone» di Azzano: non molliamo

Questa è la storia di un viaggio che non risulta mai fatto, di pile di documenti svaniti dalla sera alla mattina, di ministri che finiscono in manette, di denunce in un'ex Repubblica sovietica, diplomazie al lavoro e scontri a colpi di carte bollate.

Ma questa, soprattutto, è la storia di mamme e papà adottivi che avevano finalmente conosciuto un bambino che era diventato il loro bambino. Era, verbo al tempo passato. Perché, su tutto, come un macigno è piombata una crisi internazionale fatta di problemi e accuse che viaggiano da una parte all'altra del pianeta.


Le adozioni si dimezzano fra crisi e burocrazia

fonte: bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca

LE NUOVE FAMIGLIE

Le adozioni si dimezzano fra crisi e burocrazia

Dal 2008 scese a 45 le pratiche a buon fine Il 28% delle coppie non conclude l'iter


Le adozioni sono una corsa ad ostacoliLe adozioni sono una corsa ad ostacoli
E adesso la crisi economica è arrivata anche qui, a complicare il percorso già delicatissimo dell'adozione internazionale. Sono infatti sempre meno le coppie che possono affrontare spese che come minimo arrivano (fra burocrazia, assistenza e costi vivi per la permanenza nei Paesi di provenienza dei bimbi) a 14 mila euro. E mentre i tribunali stanno lentamente ma inesorabilmente limitando il numero di decreti di idoneità, nella Bergamasca, le richieste di autorizzazione all'ingresso in Italia di minori stranieri adottati sono quasi dimezzate, passando da 82 nel 2008 a 45 nel 2011.
Il dato è contenuto nella relazione della Commissione per le adozioni internazionali (Cai).


Putin firma, stop ad adozioni di bimbi russi da parte di americani - Video - Corriere TV

Putin firma, stop ad adozioni di bimbi russi da parte di americani - Video - Corriere TV

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato l'abrogazione dell'accordo bilaterale Stati Uniti-Russia sulle adozioni. La legge, denominata 'anti Magnitsky' o legge Dima Yakovlev, dal nome di un bambino russo adottato e morto negli Usa per un colpo di calore nel 2008, potrebbe entrare in vigore il primo gennaio 2013 e bloccare l'adozione di 52 bambini orfani già assegnati a famiglie americane. (RCD - Corriere TV) 

In fila per l'adozione del piccolo Emanuele Il Papa: «Il bambino è un dono di Dio» - Corriere Roma

In fila per l'adozione del piccolo Emanuele Il Papa: «Il bambino è un dono di Dio» - Corriere Roma


In fila per l'adozione del piccolo Emanuele
Il Papa: «Il bambino è un dono di Dio»

Pannolini e pelouche per il bambino nato e abbandonato in un bagno del McDonald's. Continua la ricerca della madre

La mobilitazione dei romani è generale: a decine, soprattutto donne e famiglie, sono corsi al Sant'Eugenio per portare regali al piccolo Emanuele ricoverato nel reparto di Neonatologia. Sulla vicenda è intervenuto anche Papa Benedetto XVI: «Ogni bambino - ha detto il Pontefice - venga accolto come dono di Dio, sia sostenuto dall'amore del padre e della madre, per poter crescere come il Signore Gesù in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini».


Nell'ospedale prosegue, incessante, la gara di solidarietà. «Ci hanno portato di tutto, anche se non ce n'è bisogno - spiegano le infermiere che hanno "adottato" il neonato abbandonato venerdì notte al Mc Donald's di piazzale Don Luigi Sturzo -. Giocattoli, pannolini, vestitini, copertine, omogeneizzati: mettiamo tutto da parte per chi, un giorno, dovrà prendersene davvero cura». Mentre le condizioni del bimbo - gettato nel water dalla madre e salvato dopo 10 minuti da una dipendente del fast food, Tiziana Trimboli - sono in continuo miglioramento, il suo futuro immediato sull'affidamento provvisorio è nelle mani del Tribunale dei minorenni. Sono già decine i pretendenti.


“Caro Babbo Natale”, nelle letterine al Corriere i sogni e le paure dei bambini

“Caro Babbo Natale”, nelle letterine al Corriere i sogni e le paure dei bambini

“Caro Babbo Natale”, nelle letterine al Corriere i sogni e le paure dei bambini


Caro Babbo, fai ricrescere la betulla che si è spezzata nel mio giardino?». «Caro Babbo, vorrei che la mia mamma e il mio papà smettessero di litigare e tornassero insieme». «Ehi, Babbo, porti un regalo anche al mio amico Redi, che è musulmano?». «Ma le tue renne puzzano davvero? E tu, quando giochi con me?» Disegnate. Via mail. Su cartoncini colorati o figli di quaderno. Sognanti, confidenziali o piene di richieste.
In questi giorni abbiamo ricevuto centinaia di lettere scritte dai bambini a Babbo Natale. È stato un modo per conoscerli un po’ più da vicino e, attraverso le loro parole, tentare di capire se e cosa sognano. La risposta a quest’ultima domanda, però, è semplice: sì. Perché per fortuna esiste un nucleo, più o meno folto, di irriducibili che a Babbo Natale credono fortissimamente. A dispetto di compagni e amici più «realisti».


Abbiamo adottato Lechen

fonte: corriere della sera, blog La città nuova

“Abbiamo adottato Lechen, piccola cinese. E ci ha rivoluzionato la vita”

“Ha 10 mesi e si chiama Lechen. Il suo nome significa ‘che l’alba della tua vita sia sempre felice’. Ama giocare all’aperto, è una bimba sana, mangia e dorme con regolarità. E un giudice in Cina pensa che siamo noi, proprio noi in tutto il mondo, la sua mamma e il suo papà! Sono 5 anni che mi immagino mio figlio africano… Ma non importa, certo che siamo d’accordo! D’accordissimo. E la Cina diventa il Paese che da sempre avevo nel cuore…”.
Francesca Lanocita, 41 anni, web content manager milanese, ricorda così i primi istanti dopo l’annuncio che, tre anni fa, ha cambiato la sua vita e quella di suo marito Paolo, 45 anni. Gli operatori del Ciai (Centro Italiano Aiuti all’Infanzia), l’organizzazione non governativa a cui si erano rivolti, li avevano convocati per dir loro che sarebbero diventati i genitori di Lechen, una bimba cinese che oggi ha 4 anni e mezzo.
Un annuncio che aspettavano da quattro anni, ovvero da quando avevano dato la disponibilità al Ciai ad adottare un bambino da qualsiasi parte del mondo.


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