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 pregio di questi professionisti è quello di concentrarsi sul benessere 
del bambino, al posto dell’inesistente diritto alla genitorialità della 
coppie omosessuali, escluse dalla natura stessa alla procreazione.
Così la psicologa Maria Rita Parsi, fondatrice dell’associazione ”Movimento Bambino”, ha spiegato: «Per i bambini quel che vale è l’amore. Però è importante che le bambine trovino un punto di riferimento maschile e i maschietti uno femminile
 per sviluppare e indirizzare la loro ricerca di un partner quando 
saranno adulti. Crescere con genitori omosessuali senza avere punti di 
riferimento dell’altro sesso costituisce un limite».
 Chi è a favore dell’adozione per le coppie omosessuali intende 
volontariamente mettere il bambino in una condizione di svantaggio. Ha 
poi proseguito la psicologa: «cure e amore non sono patrimonio esclusivo delle coppie etero. Vero è, però, che quando si arriva alla fase del complesso edipico è importante avere
 una doppia realtà di riferimento, maschio e femmina. È fondamentale per
 sviluppare il cervello e la personalità. Perché i bambini abbiano uno sviluppo pieno e completo,
 i modelli di riferimento devono essere maschili e femminili. E non 
devono essere necessariamente il papà o la mamma, possono venir 
individuate figure esterne alla coppia. Ci tengo però a precisare una 
cosa. Il rapporto fondamentale e primario resta quello 
con la madre. Un rapporto prioritario che comincia nella vita prenatale,
 che è determinante al momento del parto, fondamentale nei primi attimi e
 nelle prime settimane di vita. Talmente importante ed essenziale che 
non può essere sostituito da nessun altro». La madre è fondamentale, ma numerosi studi mostrano anche l’insostuibilità della figura paterna per un corretto sviluppo del bambino.
 30 gennaio, 2013
 
   30 gennaio, 2013 
   
      
    
    
 
