giovedì 7 marzo 2013

Adottivi/Naturali: Genitori diversi?



Se un figlio ha la febbre, l’angoscia è la stessa. Il confronto in un libro (che non dà ricette)

Adottivi/Naturali: Genitori diversi?


Patrizia Masotti, direttore artistico di un’agenzia di comunicazione a Milano, e Andrea Lucatello, giornalista di Radio Capital a Roma, sono entrambi genitori. Lei di tre fratellini etiopi: Mulu (15), Leta (14) e Alem (11), adottati alla fine del 2005; lui di Alice (15) e Federica (12), concepite in modo «tradizionale». E in Cacao 60%. Famiglia extra intensa  mettono a confronto le loro diverse genitorialità.

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Una riflessione all'articolo qui sopra proposto

Non è facile qualificare a quale tipologia di genitori mi sento di appartenere, mi sento genitore, mamma di mia figlia, questo. La guardo e sono la sua mamma, le parlo, la pettino, sfoglio i suoi  quaderni, assaporo la forma che dà alle lettere, soprattutto a quelle maiuscole, e sorrido per le sue zeta ancora mancanti, che mi lasciano - ancora - degustare pezzettini del suo alfabeto spagnolo, sua lingua madre per quasi sette anni....
Mi sento appartenere a lei anche per queste sue 'differense', le adoro. Così come adoro la sua terra di nascita, si, grazie a lei ho una seconda terra a cui appartenere, e, piano piano decidere se tenere o lasciare andare.
Credo di essere innamorata di lei. Questo vuol dire essere madri?

Sono sua madre ma non l'ho partorita.
Che strani personaggi queste mamma adottive....  sono andata a prenderla, me l'hanno 'consegnata' un giorno, epilogo di eventi succeduti all'aver riepito un modulo nominato 'disponibilità all'adozione' e terminati in quella 'entrega' tutta nostra, in un ufficio colombiano. Il mio 'parto adottivo', qualche anno dopo, scrissi, ed ancora oggi, a rileggere quell'evento, piango io per prima dall'emozione, ancora vivissima in me. Sono la sua mamma e lei è mia figlia, ci sentiamo proprio così, non ci sono altre parole.

Ma, ora, proprio perché il nostro legame si è fatto intenso nel viverci, proprio perché ci sentiamo appartenere l'una all'altra, ora ci confondiamo, perdiamo entrambe i confini della realtà, e la nostra storia si fa comune anche nel camuffare sottilmente i legami di nascita.... Lei parla di quando era nella mia pancia e io cerco di trovare album, senza trovarli, per riguardare le fotografie di lei neonata....

E' da qui che chiedo, quando e se mi è permesso, a loro, a voi mamme biologiche, che nella pancia li avere tenuti davvero....
Cosa avete provato in quei mesi, cosa avete sentito al muoversi del suo piedino dentro di voi, quali i brividi, quali le emozioni ma, soprattutto, quale è il 'sentire' sottile che la biologia vi ha regalato e vi regala ogni giorno permettendovi di percepire i vostri figli nati dal vostro corpo, dal legame dato dal cordone ombelicale... ci deve essere.

E' vero che emozionalmente, probabilmente, i legami a certe 'latitudini' del sentire si stabilizzano, si eguagliano, perché i sentimenti, l'amore fanno da colla e uniscono, inevitabilmente. Ci credo, ne sono certa.
Ma proprio per quel 'valore' enorme che dò alla genitorialità sia adottiva che biologica io sono in ricerca, sono in una fase di percorso a ritroso profondo, perché credo nella magia della natura, della materia che si fà persona e ho grande rispetto per tutti i passaggi biologici, dall'ovulo fecondato alla gestazione all'allattamento a... magia assoluta.
Cosa mi sono persa?
La ricerca di quel pezzettino di storia che ti offre quel sentire sottile io me lo voglio riprendere, in qualche e non so in che modo, perché comunque mi appartiene, proprio perché è tanto mio ora ciò che amo che mi sembra impossibile, davvero, il non esserci sempre stata...

Genitori adottivi, che personaggi...  se non ci fossero, bisognerebbe inventarli...

Grazie

@iCri4




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