sabato 2 febbraio 2013

SCANDALO ADOZIONI IN KYRGYZSTAN: LA SCOPERTA DELL’AMBASCIATORE ITALIANO ALBERTO PIERI

SCANDALO ADOZIONI IN KYRGYZSTAN: LA SCOPERTA DELL’AMBASCIATORE ITALIANO ALBERTO PIERI

Adottare un figlio, si inizia dal modulo di DISPONIBILITA'


Fonte: Commissione per le Adozioni internazionali

La nuova legge attribuisce compiti molto importanti ai Servizi socio-assistenziali dell'Ente Locale, che chiama a lavorare insieme, per una più approfondita indagine sulla realtà familiare delle coppie e sulle motivazioni ad adottare, con i servizi delle aziende sanitarie locali anche con la collaborazione degli enti autorizzati.





 Essi devono:
  • fornire informazioni sull’adozione internazionale e sulle relative procedure, sugli enti autorizzati e sulla loro funzione, nonché sulle altre forme di solidarietà nei confronti dei minori in difficoltà (ad esempio: sostegno a distanza);
  • curare la preparazione degli aspiranti all’adozione, aiutandoli a scoprire le loro risorse e le motivazioni profonde della richiesta adottiva, nonché a verificare insieme a loro la reale disponibilità ad affrontare i compiti che intendono assumere;
  • acquisire elementi sulla situazione personale, familiare e sanitaria degli aspiranti genitori adottivi, sulla loro attitudine a farsi carico di un’adozione internazionale, sulle eventuali caratteristiche particolari del o dei minori che sarebbero in grado di accogliere;
  • acquisire ogni altro elemento utile affinché il tribunale per i minorenni possa valutare la loro idoneità all’adozione internazionale.
Il compito dei servizi è quindi di osservazione della coppia e contemporaneamente di aiuto alla coppia. La valutazione dell’idoneità spetta comunque al Tribunale per i minorenni, al quale deve pervenire una relazione molto approfondita, in particolare sotto il profilo psicologico.
Anche dopo l’adozione il ruolo dei Servizi ha una sua importanza. Anzi, specialmente nei primi tempi, la loro presenza è indispensabile per aiutare i nuovi genitori adottivi e il bambino ad affrontare e superare i problemi che possono presentarsi nella fase di inserimento. Inoltre, la maggior parte dei paesi di origine chiede almeno per un anno periodiche relazioni sulle condizioni del bambino e sul livello di integrazione nella nuova famiglia. E’ quindi indispensabile che i Servizi seguano la famiglia almeno nel primo anno.

I Servizi locali e gli enti autorizzati non devono rimanere scollegati tantomeno sentirsi 'in concorrenza ': la loro collaborazione derivante da una piena integrazione è indispensabile ed è prevista dalla legge. Spetta alle Regioni promuovere la definizione di protocolli operativi - ed eventualmente di convenzioni - fra Enti autorizzati e Servizi (art. 39 bis comma 1).

Per conoscere la sede del servizio più vicino è necessario chiedere informazioni al proprio Comune di residenza.


Ad esempio a Novara puoi contattare attraverso il sito del Comune i seguenti uffici preposti, ti daranno tutte le info pratiche e i moduli!

Ecco qua:
per i moduli, clicca qui
per contattare i Servizi del Comune di Novara



1ª TAPPA : La dichiarazione di disponibilità

Fonte: Commissione per le Adozioni Internazionali






1ª TAPPA : La dichiarazione di disponibilità
TEMPI: entro 15 giorni dalla presentazione della dichiarazione il Tribunale deve trasmettere la domanda ai servizi socio-territoriali competenti. (vedi. 2ª tappa)
SOGGETTI: coppia
Tribunale per i minorenni
LUOGO: Tribunale della propria Regione di residenza; ITALIA

La prima tappa, per chi desideri adottare un bambino straniero, è il Tribunale per i minorenni competente per il territorio di residenza. Generalmente è presente nel capoluogo di ogni regione, e alcune regioni ne hanno più di uno. (vedi elenco sotto Tribunali per i minorenni )
Nel caso di cittadini italiani residenti all'estero, il tribunale competente al quale ci si deve rivolgere per inoltrare la domanda, è quello dell'ultimo domicilio dei coniugi e, in mancanza di precedente domicilio, il Tribunale per i minorenni di Roma.

Una volta individuato il Tribunale, occorrerà rivolgersi all ufficio di cancelleria civile per presentare la "dichiarazione di disponibilità" all'adozione internazionale. Gli aspiranti all'adozione infatti non vantano un diritto ad ottenere un bambino ma possono solo esprimere la loro disponibilità ad adottarne uno. Infatti l istituto dell'adozione ha per fine di soddisfare il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia, e di dare la possibilità di averne una ad un bambino che ne è privo. E non viceversa.

Oltre alla dichiarazione vanno allegati i seguenti documenti in carta semplice: (Attenzione la documentazione richiesta può variare, si consiglia di contattare preventivamente il Tribunale al quale si vuole inoltrare la richieta)

  1. Certificato di nascita dei richiedenti;
  2. Stato di famiglia;
  3. Dichiarazione di assenso all'adozione da parte dei genitori degli adottanti, resa nella forma della dichiarazione sostitutiva di atto notorio davanti al segretario; oppure, qualora fossero deceduti:
  4. Certificato di morte dei genitori dei richiedenti;
  5. Certificato rilasciato dal medico curante;
  6. Certificati economici: mod.101 o mod.740 oppure busta paga;
  7. Certificato del Casellario giudiziale dei richiedenti;
  8. Atto notorio oppure dichiarazione sostitutiva con l'attestazione che tra i coniugi adottanti non sussiste separazione personale neppure di fatto.

Gli aspiranti genitori adottivi devono in primo luogo rispondere ai requisiti previsti dall'art.6 della legge n.184/1983 e pertanto possono presentare la dichiarazione di disponibilità:

  • le coppie coniugate;
  • sposate al momento della dichiarazione di disponibilità (è computabile la precedente convivenza more uxorio per almeno tre anni se documentata);
  • non aventi in corso o di fatto alcuna separazione;
  • con una differenza massima entrambi di 45 anni (e minima di 18) con il figlio da adottare;
  • in possesso delle capacità di educare, istruire e mantenere il figlio adottivo (requisiti che saranno oggetto dell'indagine dei Servizi territoriali, dopo il primo controllo da parte del Tribunale).
Se il Tribunale per i minorenni ravvisa la manifesta carenza dei requisiti sopra descritti, pronuncia immediatamente un decreto di inidoneità.
Qualora invece non vi sia stato niente da rilevare, entro 15 giorni dalla presentazione della dichiarazione di disponibilità, il giudice minorile trasmette la documentazione relativa alla coppia aspirante, ai servizi degli Enti locali.

Per adottare, qualche info di orientamento

Fonte: Commissione per le Adozioni Internazionali

I requisiti per l’adozione internazionale sono gli stessi che per l’adozione nazionale, e sono previsti dall’art. 6 della legge 184/83 (come modificata dalla legge 149/2001) che disciplina l’adozione e l’affidamento e che riteniamo utile riportare perché il suo contenuto interessa più di ogni altro le coppie.



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Affido familiare, ecco il convegno della Caritas

Fonte: Comunicare il Sociale

Comunicare il Sociale, Ultime notizie sul sociale, il terzo settore online.
 Affido familiare,ecco il convegno della Caritas

MILANO. Aprire le porte di casa a un figlio che non è il proprio. Accudirlo, sanare le sue ferite. E poi riaccompagnarlo alla famiglia da cui proviene. Con quella famiglia, spesso, fare un pezzo di strada insieme. È l’affido familiare. A Milano sono 216 le famiglie che lo stanno sperimentando. Sono un numero importante. Ma non ancora sufficiente. Per promuovere l’affido familiare, Caritas Ambrosiana organizza sabato 2 febbraio il convegno “Fare affido a Milano oggi. Accoglienza, carità del quotidiano”. L’incontro si svolgerà a Milano in via P. da Palestrina 7 dalle ore 9 alle 13.
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