giovedì 20 giugno 2013

Solo un gradino

più in alto, un salto già fatto, una fatica già consumata, un già visto e capito. Lei è lì.
Ce l'ha fatta, lei. Ha capito, ha resistito, si è misurata con le sue forze e ha studiato l'altro, ovvero, noi, gli adulti. Ha fatto operazioni, conti, previsioni, è stata capace di capire come muoversi e se muoversi, se parlare, se tacere, se fermarsi e se e come accettare il dolore. Si è fatta domande e si è data risposte, e ce l'ha fatta. Una bimba che sopravvive diventa grande velocemente. Ora è su quel gradino in più e da lì prosegue la sua vita, di figlia.


Dall'adozione non se ne esce indenni. Nel senso che il progetto è di ampi e imperscrutabili confini, si accoglie una vita in attesa, ci si mette continuamente in discussione e poi via verso una vita da vivere con un libretto di istruzioni inutile e con una grande valigia piena di 'sentire', di 'empatia', e di voglia 'leggersi' vicendevolmente con fiducia.

Ma gli ostacoli dietro l'angolo, un angolo insospettato, senza luci, suolo umido, viscido e dal terreno sdrucciolevole non si sono fatti attendere, purtroppo mi hanno colto impreparata e ancora ora, io genitore, mi sto leccando le ferite.

Cristina

I Robinson - Una famiglia spaziale e i perché di mia figlia

I Robinson - Una famiglia spaziale
lungometraggio d'animazione Disney diretto da Stephen J, Anderson
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Ieri sera la mia famiglia ha ri-visto questo film di animazione, mia figlia lo adora.

(Qui sotto riporto, dalla fonte di cineblog, la recensione, per chi non lo conoscesse e volesse approfondirne la trama).

A questo film noi attribuiamo un certo valore essendo un film che mia figlia 'usa' come chiave di 'auto-analisi' e di introspezione: per questo lo vede 'accompagnata' da noi, ma, non c'è dubbio, per lei è una sorta di 'specchio': ne ha bisogno, lo pretende, per il suo viaggio verso la comprensione della sua storia, del suo percorso personale.

E ogni volta che le scene, alcune scene, riscorrono davanti al suo presente il suo passato chiama, le domande rifioriscono, ristrutturandosi, proprio grazie alla sua capacità di sentire, vedere e rileggere un mondo a lei noto, il mondo dell'abbandono, visto e rivisto dai suoi quasi dieci anni e da una posizione di conferma, di certezza, di appartenenza, quella di figlia felice avente famiglia.

Ma c'è una scena precisa per la quale lei si prepara, si accomoda, si sistema, si dispone, entra in collegamento sottile, e dalla quale ieri, per la prima volta dopo i precedenti, ne è uscita visibilmente scossa; "mamma, ma Lewis dice che sta per compiere 12 anni e che non ha futuro, nessuno lo adotterà più. Mamma, ma come è possibile, perché?" "Vuoi dire che io ho rischiato di non avervi, di non avere mai una famiglia?" Mamma, mamma, ma perché? Perché?...

Mi sono ovviamente occupata di lei, contenendo e gestendo questa criticità, ma, per responsabilità sociale, oltreché in primis genitoriale, condivido e rivolgo a voi questa domanda, consapevole che mia figlia, suo malgrado, si è fatta portavoce del grande quesito di tutti i suoi coetanei, loro soli, che ogni giorno pongono questa domanda a se stessi. "Sono un bambino grande e nessuno mi adotterà più: perché"?

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Fonte: http://www.cineblog.it

Trama
Lewis, ragazzo prodigio con una smodata passione per ogni genere di marchingegni, spera di trovare la famiglia che non ha mai conosciuto. Ma il viaggio che si accinge ad affrontare lo condurrà in un luogo che nemmeno lui avrebbe mai immaginato, un luogo dove l’impossibile non esiste: il futuro.

Viaggiando nel tempo, Lewis incontra un ragazzo misterioso di nome Wilbur Robinson, che gli farà conoscere una famiglia diversa dalle altre: i futuristici e divertenti Robinson, che faranno scoprire a Lewis una serie di incredibili segreti che gli consentiranno di sfruttare le sue illimitate potenzialità.

Ma, nel frattempo, il giovane se la dovrà vedere anche con un perfido avversario: l’Uomo con la Bombetta, che sottrae a Lewis l’unico mezzo per tornare a casa.

Personaggi incredibili, colpi di scena a non finire, i classici cattivi e ogni sorta di trovata visiva…
Nel solco dell’apprezzata tradizione disneyana, I Robinson guarda all’affascinante mondo di domani, proponendo una storia sulla famiglia, sulla fiducia in se stessi e sulle infinite possibilità del futuro.

I Robinson è un film a misura di bambino, ricco di momenti emozionanti e di tanta azione. Un film a tratti tenero e toccante che riesce a narrare visivamente un fumettoso futuro in stile “I pronipoti” toccando tematiche di spessore come le difficoltà dell’infanzia, l’adozione e la famiglia.




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