mercoledì 9 maggio 2012

AAA Genitori provvisori cercasi!

Appunti & divagazioni di una (non solo) mamma
AAA cercasi genitori provvisori
Helen, Christian, Jasmine sono tra gli oltre mille bambini, solo a Milano,
in attesa di una possibilità per crescere

di Elasti
(La Repubbllica D, 21 Aprile 2012, pagina 40)
Foto di Giovanni Troilo

Helen ha tre anni. Vive, dalla nascita, in una comunità con la madre che, resasi conto di non essere in grado di allevarla, ha ora chiesto che la figlia venga accolta in una famiglia. Per lei è un vero sacrificio e chiede di poterla incontrare spesso. Helen è socievole, molto vivace e intraprendente, capace di creare legami profondi".
"Christian ha otto anni e da due vive in comunità. La mamma, maltrattata dall'ex-marito, non pare riconoscere i bisogni emotivi di suo figlio. Lui è affettuoso e sensibile, a tratti oppositivo e provocatorio, ma anche in grado di stare alle regole se si trova in una relazione stabile e sicura".
Jasmine ha undici anni, è nata in Marocco, ha alle spalle un'infanzia difficile segnata da abusi in famiglia, Stefano ha nove anni, ha perso il papà e la mamma non può occuparsi di lui,
Lisa ne ha sette, vive con la nonna che, ormai molto anziana, ha chiesto aiuto ai servizi sociali, Giulio ha genitori separati con gravi problemi di salute, è intelligente, ama leggere e le materie scientifiche.

Li ho incontrati su internet, Helen, Christian, Jasmine e gli altri, approdata per caso sul sito del Cam, Centro ausiliario per problemi minorili (http://www.cam-minori.org/).
Sono bambini, con storie più grandi di loro che, per decisione del Tribunale su segnalazione dei Servizi sociali, hanno bisogno di una famiglia che li accolga, a tempo determinato, per un minimo di 24 mesi, rinnovabili.
Leggere gli appelli per loro, quei profili stilizzati, con tanta vita e tanta sofferenza dentro, apre uno squarcio su quei 1.100 minori, solo nel Comune di Milano, allontanati dalle famiglie di origine.
"Si tratta di bambini che hanno subito un trauma rispetto alla figura dei genitori, con cui hanno un legame ambivalente. Sono stati traditi dagli adulti, hanno perso i riferimenti e spesso ritengono "normale" essere vittime di violenza. Hanno bisogno di essere accettati per come sono, indipendentemente dalle gratificazioni che possono dare agli adulti", spiega Monica Prestinari, responsabile dell'Ufficio affidi del Cam, associazione nata nel 1975 presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, tra le prime in Italia a occuparsi di trovare famiglie disposte ad accogliere un bambino, offrendogli, fino a quando è necessario, l'affetto, l'accudimento, l'educazione e la serenità che gli spetterebbero di diritto.

Tutti posso diventare affidatari: coppie con e senza figli, sposate o conviventi, single e famiglie immigrate.
Gli aspiranti devono rendersi disponibili ad alcuni colloqui di conoscenza e seguire un iter formativo.

Com'è il "genitore a tempo" ideale?

"Deve essere solido, che si tratti di singolo o coppia, capace di gestire difficoltà e frustrazioni. Deve avere tolleranza, empatia e spirito di improvvisazione", spiega Monica Prestinari che sottolinea come, nella relazione con il bambino affidato, i genitori biologici siano sempre presenti.

"Si tratta di una genitorialità sociale, diversa da quella adottiva, anche in termini di esclusività e riconoscimento del ruolo", aggiunge.

"Non ho mai sofferto di depressione post parto", racconta sorridendo Anna, una mamma biologica e affidataria. "In compenso ho sofferto di depressione post affidamento, ogni volta che un bambino tornava dalla sua famiglia". Luigi non sapeva che cosa rispondere a Luca, suo figlio in affido, che gli chiedeva se sarebbe rimasto con lui per sempre. Poi ha trovato la soluzione: "Gli dicevo che, da noi, la sua stanza ci sarebbe sempre stata, ogni volta che avesse desiderato tornare. E questo lo rassicurava". E Luca, che oggi ha 20 anni, da qualche mese vive di nuovo in quella stanza pronta per lui, a casa di Luigi.

Prendersi cura di un bambino, regalargli gli strumenti per diventare grande, e poi lasciarlo tornare al suo mondo, alla sua storia e alla sua famiglia, con le spalle più larghe, è un atto d'amore coraggioso, gratuito e nobile, forse l'espressioni più alta della genitorialità.

1 commento:

  1. Invito coloro che volessero “saperne di più” sull'affido familiare a venire a trovare il "banchetto" dell'ANFAA sabato 19 maggio pv., saremo a Novara nel Cortile del Broletto dalle ore 10 alle ore 18 con libri e opuscoli dedicati sia all'adozione che all'affido. Sarà anche presentato il libro “Un girotondo con te” particolarmente dedicato all'affido.
    Un nuovo opuscolo informativo e particolareggiato riguardante l'affido può essere scaricato dalla Home Page anfaa (www.anfaa.it)settore affidamento; preciso che la disponibilità all'affidamento familiare va data al servizo sociale locale e che vi sono differenze di “regolamento” tra servizi sociali, particolarmente evidenti nelle diverse regioni.
    L'ANFAA ha progetti di collaborazione con diversi servizi sociali per la promozione dell'affido e siamo quindi a disposizione per l' informazione o l'approfondimento sia via mail: novara@anfaa.it sia telefonicamente chiamando il 338 8032955. Emilia - Anfaa

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