lunedì 26 novembre 2012

D.Repubblica, Adozioni, istruzioni per l'uso

Fonte: www.d.repubblica.it
Di Sara Ficocelli

C’è chi diventa genitore adottivo dopo due, tre anni di attesa, e mentre aspetta si lascia sopraffare dalla frustrazione. C’è chi, dopo aver superato decine di colloqui psicologici, continua a sentirsi un genitore inadeguato. C’è chi non riesce a far integrare il figlio adottato a scuola. Chi ha un figlio naturale che non accetta il nuovo membro della famiglia. E poi c’è chi, semplicemente, non sa rispondere alla domanda più difficile: “Perché mi avete adottato? Perché i miei veri genitori mi hanno abbandonato?”.




Aiutare le famiglie in questo delicatissimo percorso è difficile almeno quanto stare vicino a bambini di 6 anni (questa l’età media in cui vengono adottati i bambini in Italia) catapultati in una nuova famiglia, in una nuova scuola, in una nuova vita. Per questo il CIAI, Centro Studi, Formazione ed Educazione di Milano, autorizzato alle adozioni internazionali, ha organizzato un ciclo di cinque seminari dal titolo “Famiglia adottiva - istruzioni per l’uso”, che da qui all’11 maggio 2013 affronteranno con uno psicologo e altri esperti problematiche come l’integrazione scolastica, l’adolescenza, il rapporto tra fratelli e la spiegazione del perché dell’adozione al ragazzo. Gli appuntamenti sono destinati a tutti, famiglie, figli adottivi e operatori psicosociali. Tutti avranno la possibilità di partecipare, anche se non residenti a Milano, perché gli incontri saranno trasmessi in diretta attraverso livestreaming interattivo, con accesso dal sito www.ciai.it (previa iscrizione, versamento della quota e rilascio della password). 

“L'accoglienza di un bambino adottivo è un cammino che i genitori devono intraprendere insieme" spiegaMarina Raymondi, responsabile del Centro Studi CIAI, "ma, dopo anni di esperienza, ci siamo resi conto che, senza un intervento esterno come questo, i genitori adottivi si chiudono in sé stessi, non si confrontano con altre situazioni come la loro. E questo è un errore. L’isolamento, quando si parla di adozione, può solo ostacolare la risoluzione dei problemi”.

L'ingresso nella nuova famiglia e le dinamiche preesistenti o tra eventuali fratelli sono i primi ostacoli da affrontare; poi c’è l’inserimento a scuola, spesso immediatamente successivo all’adozione, che presenta le sue difficoltà sia per questioni di lingua, sia per tutto il carico di aspettative che comporta. Infine, il confronto con la storia pregressa del bambino, altra tematica spesso sottovalutata e molto difficile da gestire, e l'arrivo dell'adolescenza, che rappresenta, come sappiamo, un momento di passaggio particolarmente delicato.

“Spesso i ragazzini adottati si affacciano all’adolescenza dopo 4-5 anni di convivenza con la famiglia" continua Raymondi, "e questo è chiaramente un periodo di tempo non sufficiente per conoscersi a fondo e affrontare al meglio questa fase così importante. Ma i problemi cominciano prima, a partire dalla scuola: maestre e insegnanti spesso considerano il bambino o l’adolescente adottato alla stregua di un figlio di immigrati, cioè con analoghe problematiche. Si tratta invece di situazioni completamente diverse. In un caso c’è il senso di appartenenza alla famiglia. Nell’altro, la sua mancanza”. 

Adozioni, istruzioni per l'uso
Dopo un seminario introduttivo dedicato alla coppia, dal titolo “Attenti a quei due”, un incontro si terrà sabato 17 novembre e sarà dedicato al rapporto con i fratelli, adottivi o di sangue. “Fratelli coltelli: come gestire gelosie, competizione e complicità tra fratelli adottivi” sarà condotto daAlessandra Santona, psicologa e psicoterapeuta e consulente CIAI, che dopo una relazione lascerà la parola a un figlio adottivo adulto, che racconterà la propria testimonianza. “Anche se più che testimonianze, le nostre storie esprimono punti di vista" precisa Raymondi: "ognuno racconta la propria esperienza spiegando come l’ha vissuta e quali sono stati, secondo lui (o lei) gli errori e i problemi principali. Poi, da lì, si apre il dibattito. All’inizio dedicavamo alla discussione aperta solo un quarto d’ora, poi ci siamo accorti che i familiari hanno sì bisogno di ascoltare, ma soprattutto desiderano parlare, raccontare e confrontarsi. Così abbiamo portato il tempo di discussione a un’ora”. 

Sabato 19 gennaio 2013 il seminario si intitolerà “Mission impossibile: andare a scuola e vivere felici” e a condurlo sarà Gregorio Mazzonis, psicologo e psicoterapeuta e consulente CIAI, cui seguirà la testimonianza di un genitore adottivo. Il 23 marzo si parlerà di “Buchi neri e stelle polari: come trovare la strada per parlare della storia del bambino” con Daria Vettori, psicologa e psicoterapeuta e consulente CIAI, che lascerà spazio al racconto di un figlio adottivo adulto, e sabato 11 maggio Alessandra Santona, psicologa e psicoterapeuta e consulente CIAI, concluderà il ciclo con l’appuntamento dal titolo “L’adolescenza logora…chi non ce l’ha! Indicazioni di sopravvivenza per genitori”.

“Il tema identitario è fondamentale – spiega Marco Cristolini, direttore scientifico del CIAI – perché una delle cose più difficili da accettare per un adottivo è il fatto di essere stato abbandonato dalla famiglia d’origine. Da qui vengono spesso fuori molti dei problemi che noi affrontiamo nei seminari. Per spiegare correttamente a un bambino per quale ragione è stato adottato, senza lasciare che pensi di essere il “sostituto” di un figlio naturale che la coppia non è riuscita ad avere, è importante affrontare il discorso in tre fasi: dire la verità, tutta la verità; dare una spiegazione che non colpevolizzi il ragazzo, facendogli capire che la sua famiglia, semplicemente, non poteva prendersi cura di lui; dargli la possibilità di esplorare, invitarlo a porre domande. A voler bene, del resto, molto spesso si impara”. 


Tutti i seminari si svolgeranno dalle 9 alle 13 e costeranno in media 35 euro a persona. L’iscrizione, obbligatoria, si può compilare scaricando la scheda dal sito www.ciai.it e inviandola a centrostudi@ciai.it oppure al fax 02/8467715.

Nessun commento:

Posta un commento

grazie per il tuo commento!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...