martedì 4 dicembre 2012

Adozione: quei bambini nati due volte

http://scienza.panorama.it/salute/Adozioni-quei-bambini-nati-due-volte

Fonte: panorama.it

Adozioni: quei bambini nati due volte
Nel 2011 in Italia sono stati adottati 4.022 minori. "L’adozione è un miracolo" dice Paola Crestani, presidente di Ciai. "Improvvisamente un bambino così lontano diventa parte di te”

22-11-2012

di Giovanni Molaschi

Aumentano i bambini con più famiglie. Nel 2011 sono stati adottati 4.022 minori. Paola Crestani, presidente di Ciai, racconta la sua esperienza a Panorama. “L’adozione, spiega Crestani, è un miracolo. Improvvisamente un bambino così lontano diventa parte di te”.
Il parto non precede sempre la nascita di una famiglia. Sempre più bambini hanno due mamme. La prima è la pancia che li protegge per nove mesi. L’altra, invece, è quella presente che prova a passeggiare con loro nel mondo. “Nel 2011, evidenzia Paola Crestani (presidente di Ciai , Centro Italiano Aiuto all’Infanzia), sono stati adottati 4022 bambini”.




Paola ha tre figli. Alla presidenza del Ciai è arrivata dopo aver incontrato Shanti, la sua terzogenita. “Io ho due figli biologici che oggi hanno 23 e 19 anni. Shanti è arrivata nella nostra famiglia nel 1998, quando aveva due anni e mezzo. L’adozione era un’esperienza di cui parlavo con mio marito ancora prima di diventare madre. Dopo la nascita dei nostri figli ci siamo resi conto che in casa nostra c’era lo spazio per uno dei tanti bambini senza una famiglia”.
All’amore senza aggettivi, Paola, è arrivata partendo da basi diverse. “Il sentimento che provo per i miei figli è lo stesso. La genitorialità adottiva, però, è più impegnativa. Bisogna costruire i legami che sono dati per scontati. Un bambino adottato ci mette di fronte a delle problematiche che non ci sono con i figli biologici”. L’adozione è un ponte che collega un passato privo di sentimenti al presente pieno di persone. “Ogni bambino adottato è stato abbandonato dalle persone che avrebbero dovuto prendersi cura di lui. Questa ferita grandissima si rimargina con difficoltà”. Shanti ha voluto sapere subito perché è stata lasciata sola. “Mia figlia ha iniziato a far domande presto. A quattro, cinque anni. A lei, io e mio marito, abbiamo detto che non era nata dalla mia pancia. Noi, io e suo padre, l’avevamo cercata e siamo andata a prenderla. Questo confronto, avvenuto presto, è stato utile perché ha consentito a Shanti di superare fin da subito i suoi problemi e dedicarsi a una personalità sua”.
Le spiegazioni, spesso, mettono in crisi i genitori adottivi. “Chiunque, evidenzia Paola, va in panico quando un figlio non vede in te il genitore. I corsi che oggi si fanno con i servizi e gli enti sono utili. Con queste strutture riesci ad avere gli strumenti giusti per affrontare tutte le domande. A me è servita l’esperienza maturata con gli altri figli. Grazie a loro non ho mai messo in discussione il mio ruolo genitoriale. I miei figlio biologici li ho conosciuti ancora prima che nascessero. Con Shanti, invece, siamo partiti da una storia sua. Nel cammino fatto insieme c’è il miracolo dell’adozione. Un bambino così lontano improvvisamente diventa parte di te”.
Paola ha aspettato Shanti per quattro anni. “Quando io e mio marito abbiamo fatto la domanda il mio secondo figlio era molto piccolo. In questi casi si preferisce far stabilizzare la famiglia prima di procedere con l’adozione”.
Gli accorgimenti, negli anni, sono aumentati. “Adottare, oggi, è più difficile. I bambini che hanno bisogno di una famiglia, inoltre, sono sempre più grandi, in età scolare, e hanno dei problemi di salute importarti. Io stessa sono mamma di un’adolescente con bisogni speciali. Shanti ha una disabilità. Io so quanto è impegnativo e difficile affrontare questo tipo di problemi. Le persone che vogliono diventare genitori adottivi devono capire se possono intraprendere questo percorso”.
Una strada che nell’immaginario comune rappresenta una spesa affrontabile da pochi. “Per esperienza posso affermare che le famiglie intenzionate ad adottare per davvero non si fermano davanti ai costi. L’adozione non pesa solo all’inizio. Per un bambino ci si dovrà impegnare anche dopo”.
I bambini tutti sono il nostro investimento su futuro. Nei soldi spesi per i loro sorrisi c’è il sacrificio migliore.

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