Fonte: http://www.movimentobambino.org/

«Papà, sai perché ti voglio bene?
Perché tu vuoi bene a me». In occasione della festa del papà fioriscono
su Internet lettere e poesie di bambini. Tenerezze che vanno oltre il
consumismo diffuso della ricorrenza e invitano a riflettere sul
significato della figura paterna. Soprattutto dopo che, negli ultimi
anni, è stata rifiutata come simbolo di autorità.
Chi è il papà di oggi? L’uomo che
cambia i pannolini, provvede economicamente e trova il tempo per giocare
con suo figlio? Molto di più. É lui che rompe la simbiosi tra la madre e
il bambino e crea un ponte con il mondo. Già da neonato, quando lo
accoglie fra le braccia e lo pone sul petto della madre. Il papà è l’altro odore della vita. E
a tre anni, quando si sviluppa il complesso edipico, per i maschi
diventa la figura in cui identificarsi, per le femmine un innamoramento
che prepara ad altri amori. È con lui che il bambino comincia il
rapporto con l’altro da sé. Il papà rappresenta il mondo esterno e
insegna le regole per orientarsi. Con esempi d’amore, tutela e coraggio
per affrontare le sfide e superare le difficoltà. «Papà mi proteggi?»,
«Papà mi guidi?», «Papà ci sei?».
Crescendo ogni ragazzino lo vive come
un modello per riconoscere altre figure guida, gli insegnanti per
esempio. E da grande cercherà la stessa autorevolezza in tutte le
persone con cui entrerà in contatto. Certo, queste cose le insegna anche
la mamma, ma lei si muove nel microcosmo familiare, il papà pilota suo
figlio nel macrocosmo sociale. Un compito importantissimo. La festa del 19 marzo celebriamola
con consapevolezza. A rileggerle, le parole che ho citato all’inizio
esprimono anche gratitudine e ammirazione. Perché l’autorità vera è
quella del cuore.
La Fondazione Movimento Bambino, chi è: leggi qui
La Fondazione Movimento Bambino ha lo scopo primario di aiutare a diffondere e sviluppare la Cultura dell’Infanzia e dell’Adolescenza,
cioè far rispettare le necessità e i diritti dei bambini e degli
adolescenti dando loro, eventualmente, accoglienza, così come sancito
dalla Convenzione internazionale ONU del 1989.
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