venerdì 10 maggio 2013

Le nonne argentine alla ricerca dei "nipoti" mai visti e perduti, Solidarieta - diritti umani


Le nonne argentine alla ricerca dei "nipoti" mai visti e perduti


Durante la dittatura (1976-1981)  una volta dati alla luce, i bambini di quanti venivano eliminati gettati da elicotteri o aerei durante i famigerati "voli della morte", venivano dati in adozione. Almeno 500 bambini sono nati così in quel periodo, senza mai aver conosciuto il seno materno né il calore della propria famiglia. Uno di questi è Guido, il nipote di Estela Carlotto fondatrice di Abuelas de Plaza de Mayo
ROMA - Nell'Argentina della dittatura - 1976-81 - dramma nel dramma, si è perpetrato un crimine sistematico orribile. Le donne oppositrici del regime e incinte, venivano rinchiuse e lasciate vivere fino al momento del parto. Una volta dati alla luce i loro bambini, venivano torturate e uccise o, ancor peggio, gettate assieme a tanti altri oppositori, dalla plancia di elicotteri o aerei nei famigerati "voli della morte". Si calcola che almeno 500 bambini siano nati così in quel periodo, senza mai aver conosciuto il seno materno né il calore della propria famiglia, e che siano stati dati immediatamente in adozione a coppie vicine al regime o, addirittura, agli stessi aguzzini, con il permesso compiacente di giudici corrotti.

"Posso solo immaginare il suo viso". Uno di questi è Guido, il nipote di Estela Carlotto (meraviglioso il film sottotitolato che narra della sua vita Verdades Verdaderas), la fondatrice di Abuelas de Plaza de Mayo, cui nel 1976 è stata strappata la figlia Laura al quinto mese di gravidanza. Da quel momento, la nonna non ha mai smesso di cercarlo. "Sogno spesso di riabbracciarlo - dice sotto i suoi capelli bianchi e lo sguardo fiero - e immagino il suo volto, sovrapponendolo a quello di Laura e del papà, anche lui ucciso nei campi di concentramento. È una lotta impari che, fino ad oggi, però, ci ha dato anche tantissime gioie". 108 per l'esattezza. È questo il numero dei "nipotini" ritrovati dalle infaticabili nonne (e nonni), con l'aiuto di centinaia di volontari, avvocati, difensori di diritti civili, semplici simpatizzanti.

Quattro nipoti ritrovati ogni anno.
Dall'inizio dell'uso del DNA a scopi forensi (1986) in poi, la ricerca ha avuto un'accelerazione incredibile, con un ritmo di circa 4 nipoti ritrovati all'anno. Nel frattempo l'associazione si è organizzata lanciando campagne ad hoc in tutto il mondo. "Anche qui in Italia - spiega Marcela Pinedo una giovane italo-argentina che si occupa della campagna nel nostro Paese - perché alcuni dei bambini possono essere stati fatti espatriare subito e, oltre ai paesi limitrofi, pensiamo che alcuni siano giunti in Italia i cui legami con l'Argentina sono di vecchia data: la stessa Estela ha origini italiane".

La Rete Identità.
"Hai tra i trenta e i quaranta anni, sei nato in Argentina e hai dubbi sulla tua identità?" recita lo spot che lanceranno a breve su FB: Rete Identità e che sperano ricongiungerà nuovi "nipoti" alle braccia dei loro nonni. Da qualche mese, poi, le Abuelas sperano di aver trovato un alleato in più. "Mercoledì 24 aprile, ho avuto un colloquio con il Papa molto incoraggiante. Gli ho consegnato una lettera in cui semplicemente chiediamo di aiutarci a ritrovare i nipoti. Siamo certi che la Chiesa, aprendo gli archivi di quel periodo, consultando i prelati e le istituzioni, spesso compiacenti, affiancandoci in questa lotta, possa dare un enorme contributo materiale oltre che morale". Potrebbe essere un passo fondamentale per affrancarsi dalla pesante eredità lasciata dal Cardinale Pio Laghi e gran parte del clero argentino.

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