mercoledì 9 ottobre 2013

“La lavatrice del cuore” … svelata.

fonte: www.italiaadozioni.it/




Quando, ieri sera 3 ottobre 2013 Maria Amelia Monti, mentre leggeva una lettera scritta da una madre alla figlia adottiva, ha iniziato ad avere la voce tremante e s’indovinava, l’occhio lucido, si è temuto che non riuscisse a trattenersi come già stava capitando a molte spettatrici e probabilmente anche a parecchi uomini presenti (ma si sa gli uomini lo nascondono meglio).
Poi, come ha dichiarato lei stessa, la forza dell’attrice e il fatto di aver letto e riletto tantissime volte ciò che stava recitando hanno avuto la meglio ed è riuscita a proseguire senza intoppi.

E questo rallentare, vibrare della voce si è ripetuto anche con altre lettere, tutte splendidamente cariche di sentimento. “Una serata emozionante, intensa ed autentica, ove le parole sono riuscite a descrivere alla perfezioni ciò che sta nel cuore” commenta all’uscita Raffaella avvocato che si occupa di difesa dei minori.

La lettura delle lettere è stata inframmezzata alla storia personale dell’attrice e del marito Edoardo Erba (autore del testo). Con un prezioso e sensibile commento musicale della brava fisarmonicista Sara Calvanelli, la narrazione dell’attrice ha raccontato con molta ironia le vicissitudini incontrate della coppia nel percorso adottivo. Dall’informe idea iniziale all’immagine dell’atto conclusivo di un bambino “marrone” (come Robel si autodefinisce) che appoggia la mano sulla maniglia per entrare in quella che diverrà la sua nuova casa. Numerosi, anche, i momenti di puro divertimento, quando vengono descritte le incomprensioni con la burocrazia, gli imbranamenti degli aspiranti genitori adottivi che non conoscono le procedure ed i cavilli e che incontrano le resistenze poste sia dai familiari che dagli estranei e persino dagli operatori che vogliono ‘metterli alla prova’…

Sono aneddoti a volte molto simili a quelli che abbiamo vissuto in prima persona o che abbiamo già sentito narrare da amici e conoscenti, ma descritti con la maestria dell’arte assumono un’altra caratura, si trasfigurano e la bravura dell’attrice (e dell’autore) li presenta in modo irresistibile.

Insomma chi c’era, tra una lacrima e una risata, è uscito da teatro arricchito, emozionato e soddisfatto. “Ho sorriso e mi sono commossa, immedesimandomi ogni volta nel diverso racconto” racconta Marina, mamma adottiva ancora emozionata all’uscita del Teatro Parenti di Milano.
Chi non è riuscito ad esserci o non ha voluto partecipare può solo sperare che ci sia la forza e la volontà di organizzare delle repliche, che questo diventi un “testo” da riproporre, magari in altre città e a platee più numerose (probabilmente se la capienza del teatro fosse stata maggiore il teatro sarebbe comunque stata pieno). Ovviamente alla prima della serata ad invito di “LA LAVATRICE DEL CUORE” vi erano molti genitori e appassionati del mondo dell’adozione, ma vi erano anche molti non direttamente interessati, che hanno trovato anch’essi la rappresentazione divertente, emozionante e consigliabile a tutti gli amanti di teatro.


A proposito dell'autore
Gabriele
Consulente ICT e genitore adottivo. Dal 2004 curatore del sito "Adottare un figlio - quando una sola mamma non basta" ora Adozioni2000 (http://adozioni2000.altervista.org).

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