«sentenza di primo grado viziata da un pregiudizio»
«Una coppia con un figlio disabile può adottare un altro bambino»
Corte d’Appello di Milano ribalta una sentenza del Tribunale dei Minori che aveva negato questa possibilità a due genitori
Corte d’Appello di Milano ribalta una sentenza del Tribunale dei Minori che aveva negato questa possibilità a due genitori

LE POSIZIONI - «Una decisione che nasceva da un pregiudizio sulla disabilità, in contrasto con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, Costituzione e legge 67/2006, che vieta la discriminazione a causa di disabilità»: Rosa Cervellione, presidente della Federazione Italiana Epilessie, è l’avvocato che ha anche curato il ricorso della coppia. Di diverso parere era Mario Zevola, presidente del Tribunale dei Minori: «Curiamo gli interessi dei minori. Si cercano le coppie che garantiscano le migliori condizioni e non determino problemi ai bambini abbandonati». La Corte d’Appello ha ribaltato la decisione di primo grado: «…appare fondata su una concezione statica e assoluta, per così dire, della disabilità come malattia, anziché come condizione risultante dall’interazione tra il disabile e tutto quanto lo circonda».
I GENITORI - I giudici della Corte d’Appello hanno poi avuto parole molto significative verso i due genitori, riconoscendo che avendo la famiglia esperienza con un figlio con disabilità sia in grado di affrontare meglio le difficoltà che una adozione comporta: «Appaiono capaci di affrontare le rilevanti difficoltà connesse all’adozione internazionale, perché consapevoli della complessità dell’essere genitori, preparati alla diversità e in grado di assumersi il disagio e la sofferenza di cui il minore da adottare è spesso portavoce per vicende dolorose - di abbandono, di abusi, di estrema povertà – vissute lontano, vicende che a volte restano per i genitori ignote per lungo tempo e che però segnano la crescita e la relazione».
Claudio Arrigoni
9 maggio 2012
9 maggio 2012
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