mercoledì 2 gennaio 2013

In fila per l'adozione del piccolo Emanuele Il Papa: «Il bambino è un dono di Dio» - Corriere Roma

In fila per l'adozione del piccolo Emanuele Il Papa: «Il bambino è un dono di Dio» - Corriere Roma


In fila per l'adozione del piccolo Emanuele
Il Papa: «Il bambino è un dono di Dio»

Pannolini e pelouche per il bambino nato e abbandonato in un bagno del McDonald's. Continua la ricerca della madre

La mobilitazione dei romani è generale: a decine, soprattutto donne e famiglie, sono corsi al Sant'Eugenio per portare regali al piccolo Emanuele ricoverato nel reparto di Neonatologia. Sulla vicenda è intervenuto anche Papa Benedetto XVI: «Ogni bambino - ha detto il Pontefice - venga accolto come dono di Dio, sia sostenuto dall'amore del padre e della madre, per poter crescere come il Signore Gesù in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini».


Nell'ospedale prosegue, incessante, la gara di solidarietà. «Ci hanno portato di tutto, anche se non ce n'è bisogno - spiegano le infermiere che hanno "adottato" il neonato abbandonato venerdì notte al Mc Donald's di piazzale Don Luigi Sturzo -. Giocattoli, pannolini, vestitini, copertine, omogeneizzati: mettiamo tutto da parte per chi, un giorno, dovrà prendersene davvero cura». Mentre le condizioni del bimbo - gettato nel water dalla madre e salvato dopo 10 minuti da una dipendente del fast food, Tiziana Trimboli - sono in continuo miglioramento, il suo futuro immediato sull'affidamento provvisorio è nelle mani del Tribunale dei minorenni. Sono già decine i pretendenti.




Intanto, come in un serial televisivo, gli investigatori della Scientifica comparano al computer il volto della madre di Emanuele con le segnaletiche delle prostitute fermate in tutta Roma. Una tecnica che potrebbe portare al nome della ragazza che ha partorito e poi abbandonato il neonato nel bagno di Mc Donald's. La convinzione degli investigatori del commissariato Esposizione, diretti da Giuseppe Miglionico, è che la misteriosa ragazza, rimasta 19 minuti nella toilette del fast food, sia la madre del bimbo: non solo rischia l'arresto per tentato omicidio e abbandono di minore, ma anche di morire per setticemia, se non è già stata medicata.


Di sicuro la ventenne non è passata per i pronto soccorso degli ospedali romani. A curarla potrebbe essere stato uno dei tanti medici clandestini che aiutano gli sfruttatori di prostitute e le ragazze stesse, ma il sospetto della polizia è che la giovane venga tenuta nascosta proprio per il clamore che la vicenda ha suscitato in tutta Italia.


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