mercoledì 2 gennaio 2013

Le adozioni si dimezzano fra crisi e burocrazia

fonte: bergamo.corriere.it/bergamo/notizie/cronaca

LE NUOVE FAMIGLIE

Le adozioni si dimezzano fra crisi e burocrazia

Dal 2008 scese a 45 le pratiche a buon fine Il 28% delle coppie non conclude l'iter


Le adozioni sono una corsa ad ostacoliLe adozioni sono una corsa ad ostacoli
E adesso la crisi economica è arrivata anche qui, a complicare il percorso già delicatissimo dell'adozione internazionale. Sono infatti sempre meno le coppie che possono affrontare spese che come minimo arrivano (fra burocrazia, assistenza e costi vivi per la permanenza nei Paesi di provenienza dei bimbi) a 14 mila euro. E mentre i tribunali stanno lentamente ma inesorabilmente limitando il numero di decreti di idoneità, nella Bergamasca, le richieste di autorizzazione all'ingresso in Italia di minori stranieri adottati sono quasi dimezzate, passando da 82 nel 2008 a 45 nel 2011.
Il dato è contenuto nella relazione della Commissione per le adozioni internazionali (Cai).



La flessione è evidente sul nostro territorio, mentre a livello nazionale il panorama al momento è stabile: sono 3.165 le adozioni ultimate nel 2008 contro le 3.154 nel 2011. Ma non durerà. La flessione si vedrà presto anche in generale se si tiene presente che, oltre a fattori economici, i decreti di idoneità rilasciati in Italia dai tribunali alle coppie sono passati da 6.237 nel 2006 a 5.045 nel 2008 fino a 3.179 nel 2011. Per Daniela Bacchetta, vicepresidente della Cai, «la diminuzione delle dichiarazioni di disponibilità presentate ai tribunali e il conseguente calo del numero dei decreti dipende da ragioni economiche, ma anche dalla diffusione dell'informazione sull'effettiva realtà dell'adozione». Da una riflessione sulla sua complessità, quindi. Però non è solo questo. C'è anche la burocrazia. «Possiamo dire che la durata media della procedura di adozione si aggira sui due anni», spiegano dalla onlus il Conventino di via Gavazzeni, che dal 1978 opera nel settore ed è il secondo ente italiano per anzianità.

Proprio questa onlus, che mediamente segue 35 adozioni l'anno, ha raccolto dati in un report specifico. «Oggi almeno due coppie su dieci, con molta difficoltà e discrezione, fanno presente che il lato economico diventa una criticità. Certo - ricordano gli operatori - i genitori fanno di tutto per proseguire il percorso, c'è chi mette da parte euro dopo euro, limitando le spese per altri capitoli della vita quotidiana. Ma non è sempre facile: anche assentarsi dal lavoro (ci sono Paesi stranieri che per completare le pratiche richiedono una permanenza degli aspiranti genitori italiani anche di due mesi, ndr ) mentre i posti di lavoro sono sempre meno è un problema». I dati parlano chiaro: oggi fra le coppie che ottengono l'idoneità (e sono, come visto, sempre meno) il 28% non porta a termine l'iter.
L'adozione internazionale - diversa da quella nazionale che è gestita dai tribunali - è un percorso che ogni anno coinvolge migliaia di aspiranti genitori. Secondo le rilevazioni del Conventino - che segue circa un terzo delle coppie bergamasche e lavora soprattutto con Ecuador, Perù, Polonia, Moldavia e Ucraina- la larga maggioranza dei genitori che avviano le pratiche sono laureati, svolgono un lavoro impiegatizio e hanno fra i 40 e i 50 anni. Un'età che sale, analogamente a quanto avviene per i bambini. «In passato i piccoli dati in adozione avevano mediamente fra 0 e 4 anni, oggi la fascia più ampia è fra 4 e 8 anni. Il perché - concludono gli operatori - è legato anche alla Convenzione dell'Aja, che punta a favorire, quando possibile, le adozioni nazionali».

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